Arcis: rendiconto sulle anomalie climatiche del 2015 - 30.05.2016

La rivista Ecoscienza pubblica l’analisi dei dati che hanno caratterizzato il clima nella nostra penisola l'anno scorso.

L'Italia centro-settentrionale non si discosta di molto dal quadro generale mondiale e dai rendiconti della NOAA (National Oceanic Atmospheric Administration, USA) e del Wmo (World Meteorological Organization) che hanno definito il 2015 come il più caldo da quando sono disponibili misurazioni climatiche globali.

Anche nelle regioni che partecipano al progetto sull’analisi climatica dell’Arcis, tra le quali naturalmente la Valle d’Aosta, sono state registrate anomalie termiche particolarmente intense.

Il rendiconto annuale evidenzia, innanzitutto, la tendenza delle temperature a crescere con una certa continuità a partire dagli anni ’80, con un valore massimo raggiunto proprio nell’anno trascorso. Estate con un luglio tra i più caldi mai osservati, inverno mite con temperature quasi sempre sopra lo 0°.

In particolare, valori inattesi e caldo anomalo sono stati registrati quasi ovunque nel mese di dicembre determinando sui rilievi un inizio inverno tardivo e un manto nevoso inizialmente molto scarso.

Per quanto concerne le precipitazioni, l’analisi di Arcis ha evidenziato l’alternanza tra periodi molto piovosi, nella prima metà dell’anno, e totali mensili da minimi storici negli ultimi mesi del 2015, soprattutto in Trentino e in Piemonte (qui il periodo siccitoso si è concluso addirittura a febbraio).

Infine, da segnalare alcuni eventi meteorologici estremi come la tromba d’aria a luglio in Veneto o gli intensi temporali estivi che hanno battuto sia pianure sia montagne causando danni, disagi alla viabilità e alle infrastrutture e talvolta vittime.