Clima 2018: pubblicato il rapporto ISPRA - 31.07.2019

Nuove conferme dall'Istituto Nazionale per la Protezione dell'Ambiente riguardo al caldo anno passato.


Il resoconto dell’ISPRA sul 2018 è stato pubblicato nei giorni scorsi ed è facilmente accessibile attraverso il sito del Centro funzionale, nella sezione previsioni.

Realizzato in collaborazione con gli organismi titolari delle principali reti di dati meteorologici, esso illustra l’andamento del clima durante il 2018 su scala nazionale.

Oltre ai dati sui record di temperatura e di precipitazioni, il rapporto dedica una sua parte alla descrizione di alcuni degli eventi meteorologici estremi. In particolare viene descritto l’evento ciclonico che tra il 27 e il 30 ottobre dell’anno scorso ha investito gran parte d’Italia, provocando danni alle coste e al patrimonio boschivo nazionale.

Si parla di record di temperatura media annuale con un’anomalia di +1.71°C rispetto alle statistiche del trentennio 1961-1990, con l’evidenza che tutti i mesi dell’anno, tranne febbraio e marzo, sono stati più caldi della norma.
Sempre in riferimento alle temperature viene riportato il nuovo record di anomalia della temperatura minima giornaliera, +1.68°C (il precedente era detenuto dal 2014 con +1.58°C) a dimostrare che proprio le notti hanno contribuito a rendere il 2018 il più caldo della serie storica.Interessante anche il dato stagionale che consegna lo scettro di stagione più calda del trentennio all’autunno 2018, che supera il 2014.

Per quanto concerne le precipitazioni, in sintesi, il rapporto evidenzia che nel 2018 esse sono state leggermente superiori ai valori medi, sebbene con oscillazioni molto variabili nel corso dei mesi. Se da una parte marzo, maggio e ottobre sono stati molto piovosi, dall’altra aprile, settembre e dicembre sono risultati piuttosto secchi.
Rispetto alle zone in cui si sono registrate le anomalie positive, l’arco alpino occidentale, insieme a Liguria di ponente, Calabria e Sardegna hanno registrato cumulate annuali pari a circa il doppio dei valori normali di riferimento.
In contrapposizione a tale dato, sono infine riportati alcuni valori misurati su indici di siccità, quali il maggior numero di giorni asciutti o il numero massimo di giorni consecutivi nell’anno con precipitazione giornaliera inferiore a 1 mm.
Il primo valore più elevato spetta a Ustica con 317 gg asciutti e il secondo a Sardegna settentrionale (fino a 90 gg secchi consecutivi) e Sicilia sud occidentale (fino a 60).

Per maggiori approfondimenti si rimanda al documento originale cliccando sul seguente link

 http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/stato-dellambiente/gli-indicatori-del-clima-in-italia-nel-2018

Si rimanda, inoltre, alla news del 14.01.2019, "Clima, i record del 2018"  in cui è riportata una sintesi dei dati climatologici relativi al 2018 a livello mondiale e regionale.