Festa con il sole per la Repubblica e tregua per il sistema di allerta - 01.06.2018

... che "drizzava le antenne". Oggi e domani un bel sole "asciuga” la regione. Le piogge, però, dalla Penisola iberica e dalla Francia sono pronte alla recidiva.

Siamo finalmente giunti alla fine di maggio, un mese che, in un modo o nell’altro, ha provato a fare parlare di sé.

Come ogni fenomeno interessante, però, per essere compreso, occorre considerare il livello di lettura che si intende adottare nella sua osservazione .

Se il punto di vista che si intende adottare per guardare all’oggetto "maggio” è quello personale e "ingenuo”, in molti potrebbero ricordarlo per la fastidiosa percezione che esso sia stato un mese troppo piovoso, il più piovoso da tempo. Se aggiungiamo un’allerta idraulica che non si vedeva dal 2013 e dal 2008, in generale si potrebbe pensare che siano stati segnati dei record.

Se, però, esso viene osservato da un focus più scientifico, quel si vede è che maggio è stato un mese notevole, senza che gli spettino dei veri e propri primati.

I dati ci dicono che i millimetri di precipitazione di maggio hanno superato i dati medi, ma senza straordinarietà (circa 50 mm in più rispetto alla media dal 2000 a oggi) e che lo stesso mese ha registrato un gran numero di giorni piovosi (tra i 15 ai 20 a seconda delle zone), anche se non è il primo in classifica (in nessuna stazione della regione ottiene il primo posto, anzi è secondo a Gressoney ed è uno tra i tanti ad Aosta).



Alcuni aspetti di eccezionalità sono, piuttosto, da attribuirsi a un 2018 che fin dal suo inizio sta sopra le righe: la responsabilità della saturazione dei suoli e dell’allerta dei giorni scorsi è infatti il risultato di una combinazione di più elementi e non la conseguenza delle sole piogge di maggio.

L’allerta c’è stata, questo è certo, ma perché durante l’inverno 2018, e oltre, è nevicato in modo importante, al punto che, al presente, il 40%-50% del territorio è ancora innevato (è ancora presente molta neve oltre i 2000 m); la pioggia ha imbibito i terreni che hanno fatto fatica ad asciugare per la scarsa radiazione registrata (per i 2/3 del mese circa i cieli sono stati coperti) e ha alimentato i torrenti e la Dora già nutriti dall’acqua di fusione.

Per usare un’immagine è come se su una tavola apparecchiata, maggio avesse posato qualche bevanda, con il sollievo però che eventi gravi non si siano seduti a banchettare!

Nei giorni a seguire ci si può rilassare approfittando di un paio di giornate soleggiate e asciutte che dovrebbero dare il tempo alla Dora e ai suoi numerosi affluenti di scendere un po’ di livello, sapendo però che sarà necessario mantenere ancora un po’ di attenzione su questo tempo che si preannuncia nuovamente instabile dal pomeriggio sera della domenica e per i primi giorni della prossima settimana.

Si consiglia di seguire le previsione e il bollettino di criticità del Centro funzionale regionale, per osservare l’evolvere di una situazione che merita ancora qualche attenzione.