Il Burian in VdA (ita) - 28.02.2018

L’ondata di freddo siberiano che si è abbattuta su gran parte dell’Europa mette in scacco l’Italia, con la neve a Roma e persino a Napoli.

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In Valle d'Aosta l’eccezionalità dell’evento si percepisce soprattutto per il persistere di temperature basse durante tutto il giorno, piuttosto che per la loro straordinarietà.

Secondo le statistiche storiche degli ultimi 30 anni, infatti, il freddo intenso di ieri e di oggi, nella nostra regione, abituata, nei mesi invernali, a minime anche più basse di quelle segnate dalle stazioni nelle valli, produce la percezione che sia intenso in particolare perché pungente nelle ore centrali della giornata.

Con le sciarpe fino agli occhi anche a mezzogiorno, l’impressione è che faccia un freddo eccezionale, mentre i grafici mostrano quanto i -7, -9°C di minima di Saint-Christophe possano essere usuali negli inverni valdostani. 

Un po’ diversa la situazione via via che si sale in quota, dove il freddo dell’est ha lasciato un segno più tangibile sui termometri: sul Monte Bianco, per esempio, la nuova stazione meteo dell'ARPA ha registrato il record di -36,6°C. Sul Plateau Rosa si arriva ai -28°C, un dato che non fa tremare se messo a confronto con i -34°C registrati nel ’71; notevoli i -20°C registrati mediamente stamattina nei fondovalle delle vallate laterali.

Assodato che di giorno fa freddo anche per i valdostani, anche se non troppo, non resta che capire quanto ancora durerà il passaggio del Burian e che cosa gli seguirà.

Le previsioni mostrano che a partire da oggi pomeriggio l’ingresso di una perturbazione atlantica porterà neve fino a domani su tutto il nord Italia. L’aria oceanica, più mite, scalderà dapprima in quota e poi, progressivamente, gli strati d’aria fredda nei bassi strati, riportando le temperature a livelli più consueti per la stagione. 

Venerdì quindi più dolce, ma forse con nuove deboli nevicate fino a quote basse.

(ita)