Per approfondire (ita)

Il sistema dei Centri Funzionali è stato istituito, in ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15/12/1998, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 29/01/1999, n. 23, con il quale venivano recepite le disposizioni contenute nel decreto legge 11/06/1998, n. 180, convertito e modificato dalla legge 267 del 3/08/1998.

Tali atti normativi disponevano in merito alla realizzazione, su scala nazionale, di una copertura omogenea di reti di monitoraggio, riguardo all'ottimizzazione delle funzionalità e della diffusione dei dati meteo-idro-pluviometrici, nonché al potenziamento dei centri operativi già esistenti sul territorio italiano, ponendosi come obiettivo principale quello di costituire un Sistema di Protezione Civile pronto ad essere allertato a fronte della possibilità del verificarsi di un evento idro-geologico.

Attraverso le nuove disposizioni di legge, quindi, i vari centri attivi a livello regionale e sovraregionale sono stati collegati tra loro e con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile in modo da costituire una "rete” unica capace di garantire, puntualmente e su tutto il territorio nello stesso tempo, le funzioni di previsione, di monitoraggio e di sorveglianza, in tempo reale, dei fenomeni meteo-idrologici, oltre che di supporto tecnico alle competenti strutture ai fini dell’emissione e della gestione delle allerte in favore delle popolazioni esposte a rischio.

L’intero sistema nazionale è stato quindi strutturato per garantire ai Centri funzionali decentrati presso le Regioni e le Province autonome di espletare nel modo più efficiente ed efficace possibile, in concorso con le strutture Centrali, il proprio principale compito: valutare gli effetti dei fenomeni meteorologici al fine di diramare le allerte al sistema di protezione civile e consentire alle strutture operative di intervenire sollecitamente per svolgere quell’insieme delle attività volte a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale.

Compiti e funzioni dei centri funzionali sono, inoltre, stati enucleati in modo dettagliato nella Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004 ("Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile” - Pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale dell’11 marzo 2004 n. 59), aggiornato successivamente con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2005 dal titolo "Ulteriori indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile, recanti modifiche ed integrazioni alla Dir.P.C.M. 27 febbraio 2004”.

La Regione Autonoma Valle d’Aosta, il cui Centro funzionale era operativo dal 2001, ha aderito al suddetto Sistema di Protezione Civile con deliberazione della Giunta regionale n. 244 del 27/01/2003. Attraverso tale atto amministrativo, infatti, a livello locale sono state adottate le specifiche nazionali contenute nella DPCM del 27/02/2004.

Soltanto il 1° settembre 2009, però, il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale ha ufficialmente decretato il riconoscimento dell’operatività del Centro Funzionale valdostano, il quale, a partire da tale data, ha acquisito la facoltà di svolgere autonomamente l’attività di allertamento, prima subordinata all’emissione di allerte da parte degli organi centrali.

Una prima importante modifica e integrazione alla Dir.P.C.M. 27 febbraio 2004 è avvenuta con il Dir.P.C.M. 25 febbraio 2005 dal titolo "Ulteriori indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile, recanti modifiche ed integrazioni alla Dir.P.C.M. 27 febbraio 2004”.

Più recentemente, nel 2016, il Dipartimento nazionale di protezione civile, con nota del Capo del Dipartimento prot. RIA/0007117 del 10/02/2016, ha emanato delle Indicazioni operative recanti "Metodi e criteri per l’omogeneizzazione dei messaggi del Sistema di allertamento nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico e della risposta del sistema di protezione civile” con l'obiettivo, appunto, di strutturare e condividere un linguaggio comune come base per l’attivazione del sistema di protezione civile a partire dal livello locale.

Il documento e i suoi contenuti sono risultati di particolare importanza perché oltre a stabilire simboli e codici attraverso i quali identificare con chiarezza la corrispondenza tra i diversi livelli di criticità (ordinaria, moderata, elevata) e quelli di allerta (codici colore: giallo, arancio, rosso) attivabili in funzione degli specifici scenari di evento e di danno atteso in conseguenza delle condizioni meteorologiche e idrogeologiche effettivamente in corso di sviluppo (rif. Allegato 1 degli Indirizzi operativi), esso ha definito le azioni minime da intraprendere in relazione alle diverse fasi operative - attenzione, preallarme e allarme - (rif. Allegato 2 Fasi operative), incluse nei piani di emergenza, che scattano in relazione ad un allerta prevista o ad un’emergenza in atto.

Tale uniformità di codifica ha agevolato la comunicazione sia all’interno del sistema di protezione civile stesso, sia nei confronti della cittadinanza poiché ha consentito non soltanto agli operatori e agli agenti di protezione civile, ma a qualsiasi cittadino che si sposti sul territorio nazionale, di avere lo stesso tipo di informazione e lo stesso scenario di riferimento in virtù dei quali stabilire quali comportamenti autoprotettivi sia più utile adottare.

In tal senso la Regione Autonoma Valle d’Aosta è risultata all’avanguardia dal momento che, già nel 2014 con l’approvazione della Deliberazione della Giunta regionale n. 26 del 11/01/2014, aveva recepito la maggior parte degli "Indirizzi operativi” che, come sopra richiamato, saranno pubblicati soltanto nel 2016, ma che erano stati precedentemente condivisi tra Dipartimento Nazionale della Protezione civile e Centri funzionali regionali, in occasione dei molti tavoli tecnici effettuati nel tempo.

In particolare, con la DGR n. 26 del 11/01/2014 sopraccitata e i relativi allegati (Protocollo di intesa tra strutture regionali che concorrono al sistema di allertamento regionale per rischio meteorologico, idrogeologico, idraulico e per pericolo valanghe ai fini di protezione civile), la nostra regione ha adottato le principali indicazioni delle direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ha aggiornato la procedura condivisa tra le strutture regionali che concorrono al sistema di allertamento per rischio meteorologico, idrogeologico, idraulico e pericolo valanghe. 

In allegato alla DGR 26/2014 è stato approvato un nuovo Bollettino/Avviso di criticità meteorologica, idrogeologica, idraulica e nivologia regionale (abbreviato BAC) che vede uniti in un unico prodotto, definito a seguito di una valutazione congiunta tra enti interessati, tre avvisi fino ad allora emessi in modo separato: meteo (le cui valutazioni sono effettuate dall’Ufficio meteorologico del Centro funzionale regionale) criticità per rischio idrogeologico e idraulico (le cui valutazioni sono svolte dall’Ufficio effetti al suolo del Centro funzionale) e criticità valanghiva (le cui valutazioni sono svolte dall’Ufficio neve e valanghe della struttura Assetto idrogeologico dei bacini montani). Fin dal 2014, quindi, sono state recepite nel nuovo bollettino, le indicazioni sull’utilizzo dei codici colore per comunicare le allerte e gli specifici scenari di criticità ad esse associati.

Il Bollettino di criticità, trasmesso alla Centrale Unica di soccorso (CUS) e da questi diramato agli attori del sistema di protezione civile regionale, primi fra tutti gli amministratori comunali, diviene così Bollettino di Allerta. Esso descrive, con una scala di colore progressiva, a pericolosità crescente, gli scenari attesi in funzione delle condizione meteo-idrologiche in corso di sviluppo. 

La previsione riguardo ai possibili effetti sul territorio è effettuata e presentata in modo distinto sulle 4 zone in cui il territorio regionale è suddiviso (zone A, B,C, e D) in modo tale da consentire soltanto l’attivazione degli enti effettivamente coinvolti dall’evento.

I comuni, se compresi nelle aree in cui sono presenti allerte (giallo, arancione, rosso), sono tenuti a loro volta ad attivare/aggiornare le diverse fasi operative (livelli di attivazione) definite all’interno dei piani di protezione civile comunale di cui devono essere dotati, anche in funzione delle eventuali emergenze già in atto o dell'effettiva capacità di risposta alla situazione che hanno in quel momento.

A livello normativo, un grande passo avanti è stato effettuato con la promulgazione del Decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 con il quale è stato approvato il nuovo "Codice della protezione civile" (GU Serie Generale n.17 del 22-01-2018) che illustra organizzazione, compiti e articolazioni del sistema di protezione civile, evidenziando ancora una volta, in mezzo a una serie di "passaggi chiave” e novità sfidanti, come l'allertamento sia effettuato da un sistema statale e regionale che, per quanto concerne il rischio meteorologico, idrogeologico e idraulico, è garantito dalla rete dei centri funzionali.

A livello regionale la normativa di riferimento resta ancora la Legge regionale 18 gennaio 2001, n. 5 Organizzazione delle attività regionali di protezione civile (B.U. 30 gennaio 2001, n. 6), che contiene sicuramente molti elementi ancora di attualità, ma che ad oggi deve essere necessariamente integrata dai contenuti del Codice della Protezione civile succitato.


Link utili per approfondire il sistema di allertamento nazionale e regionale

www.protezionecivile.gov.it 

è il sito istituzionale del Dipartimento della Protezione Civile-Presidenza del Consiglio dei Ministri all'interno del quale è possibile trovare varie sezioni di approfondimento dei temi trattati:

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/previsione_servizio.wp

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/centri_funzionali.wp

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/centri_competenza.wp

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_prov.wp?contentId=LEG56184

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/attivita_idrogeologico.wp

A livello regionale: 

www.regione.vda.it/protezione_civile/default_i.asp


 

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