Page 23 - Impatti dei cambiamenti climatici sul regime idrologico della Valle d'Aosta
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Fig. 4.1. Bilancio di massa del ghiacciaio del Timorion (Valsavarenche). Le barre blu indicano l’accumulo invernale e quelle gialle
            la fusione estiva. Il valore di bilancio annuale è rappresentato da barre verdi se positivo (accumulo > fusione) o da barre rosse
            se negativo (accumulo < fusione). Tutti i valori rappresentano una media per l’intero ghiacciaio riferita all’unità di superfi cie
            e sono espressi in millimetri di equivalente in acqua (mm w. e.). La linea nera indica il bilancio cumulato su tutto il periodo.



                Oltre ad essere un’importante riserva idrica, i ghiacciai sono anche fondamentali regolatori dei deflussi

            stagionali. Il contributo dell’acqua di fusione glaciale sulla portata dei torrenti varia negli anni in funzione
            soprattutto della quantità di neve caduta durante l’inverno. Esso varia anche tra bacini in funzione delle


            condizioni topografiche (quota, esposizione, …) e dell’estensione della superficie glaciale.
                La figura 4.2 mostra un esempio dei contributi della fusione glaciale, della fusione nivale e delle preci-


            pitazioni estive al deflusso totale annuale nel periodo 2012-2018  per il bacino di Place Moulin (140 km2),
            caratterizzato da quote elevate (2000-4500 m slm) e da una superficie glaciale del 10%: il contributo della

            fusione glaciale è molto variabile negli anni e compreso tra circa il 5 e il 20% del totale. In anni molto nevosi
            come il 2018 il contributo totale annuale dei ghiacciai è molto basso, in anni più secchi il contributo glaciale
            aumenta. Particolarmente importante è il contributo glaciale durante i mesi tardo estivi (agosto-settembre):

            in questo periodo il contributo glaciale al deflusso è molto variabile ma può essere anche maggiore del 50%.

            Nel bacino di Place Moulin, per esempio, rappresenta mediamente in questi mesi il 25-30% del deflusso
            e può assumere valori variabili tra il 2-3% in anni con molte precipitazioni estive o molta neve residua in
            quota e il 70% in anni secchi. E’ proprio in queste situazioni e in questo periodo dell’anno che i ghiacciai

            possono svolgere un cruciale ruolo tampone, andando a compensare il deficit idrico causato dalla mancanza
            di neve residua o dalla riduzione della precipitazione estiva. E’ dunque in questa prospettiva di riduzione
            dello stock idrico immagazzinato sotto forma di neve (cfr. sezione 3) e di riduzione delle precipitazioni esti-
            ve (cfr. sezione 2) che deve essere analizzata la vulnerabilità della disponibilità idrica nei bacini di montagna
            alla progressiva scomparsa dei ghiacciai.
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