Page 14 - Impatti dei cambiamenti climatici sul regime idrologico della Valle d'Aosta
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L’incremento delle temperature medie annue causa la variazione della curva di distribuzione delle
            temperature giornaliere modificando quindi la probabilità degli eventi estremi di temperatura: diminu-
            zione della frequenza delle giornate fredde e aumento della frequenza delle giornate calde o molto calde.
            Questo fenomeno causa, per esempio, una riduzione del numero di giornate con temperatura massima
            minore di 0°C (giornate di gelo) e un aumento delle ondate di calore, quantificate come le giornate in
            cui la temperatura massima giornaliera è maggiore di valori soglia (es. 32°C).










































            Fig. 2.3. Riduzione del numero di giorni di gelo (temperatura massima giornaliera < 0°C) in media e alta montagna. Il colore delle
            barre rappresenta i diversi scenari di emissione (RCP2.6, 4.5 e 8.5). L’altezza delle barre rappresenta la variabilità dei diversi
            modelli climatici (10° e 90° percentile). La linea orizzontale nera al centro di ogni barra indica la mediana dei modelli. La linea nera
            tratteggiata indica il valore di riferimento medio nel periodo 1980-2010. Fonte: Rapport Climat 2019, CH2018 Project Team (2018).


                La figura 2.3 mostra gli scenari di riduzione del numero delle giornate di gelo a media (1000-2000 m
            slm) e alta quota (> 2000 m slm). Si tratta di un parametro molto importante per la montagna specialmente
            perché è legato alla fusione di neve e ghiaccio e all’impatto che questa può avere sulla distribuzione sta-
            gionale delle portate dei corsi d’acqua. Per questa variabile, gli scenari prevedono una riduzione di oltre un


            mese nel 2050 e fino a due mesi per lo scenario pessimistico a fine secolo. Nel prossimo futuro (2035) si
            prevede già una riduzione di circa il 15-20%. Questa riduzione può avere impatti sulla stabilità delle pareti
            rocciose e dei versanti, sulla dinamica dei rischi naturali e quindi sulla pratica dell’alpinismo.

                Se da un lato avremo meno giorni di gelo, dall’altro vivremo un numero maggiore di giornate molto
            calde. La figura 2.4 mostra gli scenari di aumento delle giornate di caldo estremo (temperatura massima
            giornaliera maggiore di 32°C). In fondo valle si prevede di passare dai 2 giorni all’anno del periodo
            1980-2010 ai 6/10 giorni all’anno nel 2035 e 15/20 nel 2050, con notevoli impatti sulla salute umana, sul
            benessere, sull’agricoltura e sugli ecosistemi. Si può quindi concludere che le ondate di calore divente-
            ranno più frequenti e più intense nel fondo valle della Regione. Si rimanda al Rapport Climat per un più











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