Page 17 - Impatti dei cambiamenti climatici sul regime idrologico della Valle d'Aosta
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Fig. 2.6. Variazione delle precipitazioni medie estive (montagne verdi) ed invernali (montagne azzurre) per (i) tre periodi futuri (2035,
            2060 e 2085), (ii) su tre fasce di quota (fondovalle, media montagna ed alta montagna) e (iii) per gli scenari di emissione RCP2.6 (in
            alto) ed RCP8.5 (in basso). I punti ed i segmenti orizzontali rappresentano la media e la variabilità del riscaldamento previsto dai di-
            versi modelli climatici utilizzati. Le linee grigie verticali rappresentano i valori medi per quella fascia di quota nel periodo 1980-2010.
            Le cifre in nero si riferiscono alla variazione media percentuale nel 2050. Fonti: Rapport Climat 2019, CH2018 Project Team (2018).



                Si prevede anche un aumento dell’intensità e della frequenza delle precipitazioni in area alpina come nel
            resto d’Europa (Gobiet et al. 2014, CH2018). A livello regionale, gli scenari climatici prevedono, a tutte le
            quote, un aumento del 2-8% dell’intensità media delle precipitazioni, intesa come quantità totale di pioggia

            caduta nei giorni piovosi. Molto più significativo sarà invece l’aumento della quantità di precipitazione che
            cadrà durante i temporali (precipitazioni annuali cumulative in giorni di precipitazione superiore a 20


            mm/giorno, definiti come giorni di precipitazioni intense): come mostrato in figura 2.7,  è atteso un aumento
            del 8/10% dei valori totali annui già nel 2035.

                A metà e fine secolo sono previsti aumenti tra il 10 e il 20% con effetti più forti in alta montagna. Conside-

            rando le differenze stagionali, emerge che in primavera gli aumenti saranno più forti nel fondo valle: +17% nel


            2035 e +33% a fine secolo. Incrementi tra il 2 e il 20% sono invece attesi in media e alta montagna. In inverno,
            l’incertezza dei modelli aumenta ma si prevede un aumento significativo già nel 2035, tra il 13 e il 35% a tutte

            le fasce di quota.












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