Page 32 - Impatti dei cambiamenti climatici sul regime idrologico della Valle d'Aosta
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Più  in  generale,  gli  impatti  saranno  molto  variabili  in  funzione  delle  caratteristiche  tecniche

                  dell’impianto e delle caratteristiche dei bacini: estensione, quota, morfologia, superficie glacializzata,
                  condizione climatica, … . E’ importante sottolineare che circa il 15% della produzione idroelettrica


                  regionale, derivante da questa categoria di impianti, potrà beneficiare dell’effetto indiretto di modu-
                  lazione stagionale delle portate garantito dai grandi invasi a monte e quindi essere meno vulnerabile.
                  Gestione e adattamento


                      In un contesto di cambiamento climatico caratterizzato da un’intensificazione della frequenza de-
                  gli eventi estremi e da un aumento della variabilità interannuale, diventerà sempre più importante lo
                  sviluppo e l’applicazione di pratiche di gestione ed adattamento innovative.
                      Tutte le tipologie di impianto dovranno fronteggiare un aumento della variabilità interannuale


                  dell’acqua disponibile ed una significativa riduzione dell’effetto di tamponamento dei ghiacciai che in
                  anni particolarmente poveri di precipitazioni invernali ed estive possono, nel periodo attuale, contri-
                  buire al 20/60% delle portate durante i mesi di agosto e settembre.
                      Molti studi indicano quindi: i) un aumento del rischio di sfioro delle opere di presa (Schaefli et al.




                  2019) che potrebbero non essere sufficienti in caso di picchi di portata concentrati in brevi periodi
                  durante la fusione nivale e ii) un aumento del trasporto di sedimenti che causa l’ostruzione delle cap-
                  tazioni, il deterioramento del turbine ed il riempimento dei bacini di accumulo (0.7/1 % anno secondo
                  Schleiss et al. 2016).
                      Inoltre non devono essere dimenticati i potenziali impatti indiretti dell’aumento del rischio idrogeo-

                  logico in alta montagna: precipitazioni intense, debris flow, esondazioni di laghi glaciali, degradazione
                  del permafrost, tra gli altri, sono fenomeni la cui frequenza potrebbe aumentare nel futuro (IPCC 2019b)
                  ed i cui effetti sulle infrastrutture e sulle regole di gestione degli impianti non possono essere trascurati.

                      Contemporaneamente, è utile ricordare il ruolo di mitigazione del rischio idrologico svolto dagli
                  invasi in alta montagna data la loro capacità di laminazione delle piene e di assorbimento e regolazio-
                  ne del deflusso a valle.

                  Politiche climatiche ed energetiche


                      Per poter limitare gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sarà necessaria la decarbonizza-
                  zione dell’economia e il raggiungimento della carbon neutrality entro il 2050. Le politiche climatiche
                  ed energetiche sviluppate a livello comunitario e nazionale prevedono e prevederanno sempre di più
                  l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili.
                      In questo contesto, la produzione idroelettrica è prioritariamente a carico degli impianti storici  e
                  rappresenta un asset strategico fondamentale per la sua flessibilità e per la sua capacità di stoccaggio

                  tramite le dighe, in un sistema energetico che punta ad aumentare lo share di fonti rinnovabili inter-
                  mittenti (fotovoltaico ed eolico) insieme allo  sviluppo di smart/super/micro-grids. Nel prossimo futuro
                  aumenterà infatti la necessità di energia di backup e di capacità di storage che gli impianti idroelettrici
                  possono fornire grazie agli invasi.


                      Contemporaneamente la gestione flessibile degli invasi si dovrà adattare sia alle più elevate flut-
                  tuazioni di prezzo dell’energia elettrica, legate alla produzione intermittente da fonti rinnovabili, sia
                  all’aumento di richieste di energia soprattutto nei mesi estivi.

                      Infine occorre aggiungere che molteplici condizioni al contorno potranno esercitare sul settore
                  idroelettrico pressioni altrettanto forti rispetto a quelle determinate dagli impatti diretti o indiretti dei
                  cambiamenti climatici. Tra queste, le dinamiche economiche derivanti dal mercato dell’energia, i vin-
                  coli legislativi e le norme per la tutela ambientale e paesaggistica dei corpi idrici, i quadri nazionali e
                  comunitari di incentivi alla produzione idroelettrica e le procedure di rinnovo delle concessioni stori-
                  che sono probabilmente le più importanti (FOEN 2021).












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