Inquadramento climatico

Fattori di influenza climatica in Valle d'Aosta

La geografia e l’orografia sono determinanti per il clima

Quattro valichi principali facilitano il trasferimento delle masse d’aria da nord e ovest dai versanti esterni a quelli interni con modificazioni dovute al superamento degli ostacoli montuosi. L’altitudine media del territorio è superiore ai 2000 m, ma la regione è caratterizzata da una capillare articolazione di valli laterali. Questi aspetti influenzano in modo significativo gli elementi del clima, in particolare riducendo l’insolazione, creando una differenza tra la radiazione solare maggiore per i versanti esposti a sud rispetto a quelli esposti a nord e determinando un’isola di scarsa piovosità nel fondovalle del settore centrale: la zona di Aosta registra mediamente circa 550 mm annui, le zone prossime ai rilievi di confine con la Francia si attestano intorno a 750 mm l’anno mentre al confine con il Piemonte la precipitazione media è circa 950 mm l’anno.

Essendo una regione montuosa, il cui clima è determinato dall’estrema variabilità spaziale, i cambiamenti più rilevanti sono legati all’altitudine, in particolare si verifica, con l’aumentare della quota:

  • La diminuzione della temperatura, circa 0.6°C ogni 100 m di altezza
  • La diminuzione esponenziale della pressione atmosferica, circa 1 hPa ogni 10 m fino a circa 3000 m
  • L’aumento della trasparenza dell’aria e della visibilità
  • L’aumento dell’intensità della radiazione solare

La nuvolosità e le precipitazioni che si verificano in Valle d’Aosta sono legate, come caratteristico di ogni regione delle medie latitudini, ai grandi sistemi di perturbazioni frontali e, in estate, ai sistemi convettivi a media e piccola scala. Inoltre, le precipitazioni aumentano con la quota principalmente sulle zone di confine, mentre non risentono particolarmente delle variazioni altimetriche nella vallata centrale.

La topografia a livello locale (vetta, dorsale, pendii, fondovalle) influenza fortemente la radiazione solare ricevuta, il regime diurno della temperatura, la velocità e direzione del vento, la quantità di precipitazione e l’apporto nevoso. Questo comportamento locale si riflette sul paesaggio, suddiviso in fasce altitudinali, ciascuna con una tipica associazione di vegetali in equilibrio con il clima.

Il clima è, in generale, di tipo semicontinentale con molte particolarità locali. Risulta molto evidente l’influenza dell’ambiente montano: le Alpi formano una barriera che limita l’ingresso dall’esterno, lasciando le zone interne più secche, con differenze ben evidenti tra le zone a maggiore altitudine più umide e fredde, le vallate meno interessate da precipitazione e più o meno assolate e la zona della bassa Dora con delle caratteristiche tipiche del clima mediterraneo (si pensi alla presenza degli ulivi). La scarsità delle precipitazioni permette però al contempo una maggiore luminosità con un conseguente forte riscaldamento in estate.

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Caratteristiche stagionali

Ad ogni stagione le sue caratteristiche climatiche

L’inverno è una stagione luminosa e asciutta, con veloci passaggi perturbati in arrivo da Ovest che interrompono lunghi periodi anticiclonici avendo come effetto principale nevicate sulle zone montuose di confine. Si osserva il massimo contrasto tra i versanti esposti a sud (adret) e quelli a nord (envers): i primi tiepidi, assolati e poco innevati, i secondi più bui, freddi e innevati. Le nebbie (più frequentemente in forma di foschia) sono rare, di breve durata e rimangono limitate al fondovalle centrale. Le nevicate sono in genere di moderata intensità e non molto frequenti.

In primavera un maggior soleggiamento inizia a interessare l’envers accompagnato, allo stesso tempo, da un incremento della nuvolosità e delle piogge specie sull’area sud-orientale della regione, ancora sotto forma di neve oltre 1500 m soprattutto sul settore orientale, dove è facilitato l’ingresso dell’aria umida associata alle depressioni mediterranee. Verso aprile-maggio il limite della neve risale a circa 2000 m, anche se non sono infrequenti gelate tardive o nevicate inattese.

L’estate inizia con i primi giorni del mese di giugno ancora caratterizzati da frequenti piogge specie ad Est. La stagione è generalmente luminosa, asciutta, calda e ventilata da brezze, specie nella valle centrale; i temporali si verificano raramente rispetto a quanto avviene nelle altre regioni alpine: nelle vallate laterali, in particolare quelle orientali, sono più frequenti i temporali convettivi (o di calore), i temporali legati invece a sistemi frontali (dovuti normalmente all’arrivo di un fronte freddo da nord-ovest) sono nubifragi rapidi e intensi che interessano soprattutto i settori occidentali.

L’autunno è caratterizzato invece da aria limpida e da una buona visibilità con temperature tiepide nelle ore centrali della giornata e a quote di media montagna è già possibile assistere alle prime gelate. Generalmente non si verificano precipitazioni nevose fino a fine ottobre, sono possibili nubifragi che possono assumere anche carattere intenso, eccezionalmente piovosi fino a quote elevate. Sono invece più frequenti situazioni in cui si assiste a una sequenza di giorni piovosi, con neve oltre i 1500 m, poi seguiti da periodi stabili e soleggiati.

Progetti

Studiamo il clima della nostra Valle d'Aosta

Progetti

Attualmente il Centro Funzionale collabora ai seguenti progetti in ambito climatico:

ArCIS il progetto mira a costruire un archivio di dati meteorologici del centro-nord Italia (attualmente in fase di estensione anche ad alcune regioni del sud) per la produzione di mappe climatiche, inerenti la temperatura e la precipitazione. L'obiettivo è la condivisione e l'elaborazione dei dati per studiare il cambiamento climatico e produrre ricerche e articoli per analizzare eventuali segnali climatici anomali.

Impatti dei cambiamenti climatici: il progetto, in cooperazione con Arpa Valle d’Aosta, Fondazione Montagna Sicura e Fondazione CIMA, mira a fornire una base conoscitiva condivisa in modo da definire strategie di adattamento per il prossimo futuro mitigando gli impatti negativi del cambiamento climatico e cogliendo le opportunità che si presenteranno in ragione dei conseguenti mutamenti della società.